La storia

Le sorti della famiglia Montecuccoli si sono intrecciate e sono state determinanti per la vita di Montese.

Nel 1212 l’imperatore Ottone IV diede ai Montecuccoli l’investitura di questi territori, sancendo l’inizio di una saga che si protrasse fino al XVII secolo. Quando nel 1408, Lancillotto si affogò nel guado di Chiozzo, Gaspare fece uccidere i figli e divenne signore incontrastato del territorio. Nel 1445 gli subentrò il figlio Cesare che resse Montese fino alla al 1506. Alla sua morte, i figli Frignano, Lodovico e Bersanino si divisero il feudo; a Bersanino toccò Montese, Ranocchio e San Martino. Nel 1530, avvampò la lotta tra i Montecuccoli e i Tanari che culminò alle Sassane dove i Tanari vennero sconfitti ed i loro capi, Castagnino e Vanino furono uccisi. Nel 1538, i 4 figli di Bersanino si divisero il feudo: Cesare ebbe Ranocchio e San Martino, Alfonso Riva e Montespecchio, Camillo Monteforte (con Maserno e Iola), Girolamo Montese e Salto. Quest’ultimo si distinse: fu diplomatico e militare a servizio degli Estensi, istituì il mercato settimanale e restaurò la rocca di Montese. Francesco, dopo la morte del padre Cesare nel 1574, si trasferì a Ranocchio dove fece costruire il proprio sepolcro e la lapide che, ora, si trova affianco all’altare maggiore. Il figlio don Ercole, prima di morire, nel 1615, dispose l’istituzione di una scuola semigratuita a San Martino a favore degli abitanti del territorio. Nel 1695, il duca Ferrante, oberato dai debiti, cedette il feudo di Montese agli Estensi.
Tracce di questo lungo dominio dei Montecuccoli si possono scorgere tuttora nella Rocca di Montese, nel borgo di San Martino e di San Giacomo.

L’itinerario

L’itinerario inizia a Montecuccolo, dal Castello dei Montecuccoli, si scende verso Pieve di Renno, si prosegue verso la Rocca di Gaiato e poi la chiesa, punto panoramico sulla valle del fiume Panaro e sul versante montesino: in lontananza si erge la Rocca di Montese.
Dalla Chiesa di Gaiato si scende sul torrente Lerna per proseguire verso il ponte Chiozzo; attraversato il ponte sul Panaro, si lascia il territorio di Pavullo e ci si addentra in quello di Montese con bellissime testimonianze del passaggio dei Montecuccoli.
Le tracce del passato portano a San Giacomo, San Martino, fino alla Rocca di Montese dove termina la “Via dei Montecuccoli”.