Un gruppo di case che ha vissuto nella leggenda che sempre circonda i luoghi lontani ed inaccessibili.

Il nome di questa frazione di Fiumalbo ha creato in qualcuno suggestive connessioni con Rotari, Re dei longobardi, ma pare che esso derivi da “ruota” perché nella costruzione di ruote dovevano essere particolarmente abili gli artigiani del luogo.

Sorge di fronte al Rondinaio e al Giovo, nel bacino intatto del torrente Tagliole, sul versante destro della valle.

È composta di quattro borgate: le Rotari propriamente dette, i Ronchi, la Piana, Ca’ di Gallo.

Non si hanno notizie storiche su questa borgata se non che in una delle tante guerricciole fra i Lucchesi e gli Estensi le case dei Ronchi furono date alle fiamme nel 1613: ne rimane memoria in un documento custodito nell’archivio parrocchiale di Fiumalbo.

Attualmente la località è scarsamente abitata ma all’inizio del secolo fu sede dell’Ufficio Postale e di una scuola elementare.

 

Le foto utilizzate sono di Giuliano Pasquesi.