Lungo la strada Pavullo-Vignola, si incontra la pieve di Coscogno, isolata, lontana dal centro abitato, così come era di norma per tutte le pievi medievali.
La dedicazione al vescovo ravennate Sant’Apollinare testimonia l’antichità della sua primitiva costruzione, che potrebbe risalire all’epoca bizantina. Presso di essa soggiornò nel 1104 la contessa Matilde di Canossa.
L’aspetto attuale esterno ed interno è il frutto di ristrutturazioni, in particolare quella subita nel 1648, quando l’originaria facciata a capanna fu modificata nelle attuali forme.
Il paese di Coscogno, sviluppatosi in tempi relativamente recenti in località distante dalla pieve, è stato per molti decenni del secolo scorso luogo frequentato dai villeggianti della pianura, che qui salivano per godere l’aria salubre e fresca fermandosi nel locale albergo.

Poco distante dalla pieve di Coscogno sorge l’antico borgo delle case Bazzani.

Completamente restaurato dalla famiglia Panini, presenta uno dei capolavori dell’arte scultorea frignanese: il portale scolpito nel 1516 da mastro Antonio d’Ambrosino, con raffinati fregi e al centro dell’architrave lo stemma dei Contrari di Vignola, cui la comunità di Coscogno era infeudata. Un altro portale rinascimentale dello stesso scultore con simili motivi decorativi si trova in località Le Coste.
Solo dopo il periodo napoleonico Coscogno è diventato frazione del Comune di Pavullo.