Il territorio di Gaiato è uno dei più densi di storia sia antica che moderna.

Fin dalle epoche più remote lo straordinario punto strategico su cui sorge la Torre di Gaiato è stato utilizzato per il controllo delle sottostanti valli dello Scoltenna e del Panaro e di gran parte del medio Frignano.

I più antichi apprestamenti militari, romani, bizantini e longobardi, sono scomparsi. Al loro posto si trova ciò che resta di una torre di epoca matildica, rafforzata dai Montecuccoli, che ne fecero tra il Quattrocento e il Cinquecento una vera e propria rocca, dove risiedettero prima di trasferirsi nell’attuale Renno di Sopra.

Fino alla fine del secolo XVIII sulla torre era collocata la campana della comunità di Gaiato, da qui trasferita sull’attuale campanile della chiesa per maggiore comodità del campanaro.

Nel 1755 fu consacrata la nuova chiesa di Gaiato, in sostituzione della vecchia situata a Pian del Porto e travolta da una frana. In essa sono conservati arredi e suppellettili, come un imponente altare ligneo barocco capolavoro di locali artigiani intagliatori.

Nei dintorni si incontrano borghi di grande interesse storico e architettonico con esempi di edifici rurali e signorili che ancora conservano integre le strutture originarie: il Casino Messerotti, il Mercatello, poco distanti dalla chiesa, presso cui si teneva fin dal Medioevo uno dei mercati più frequentati della zona, e La Ca’, esempio di casa-torre a corte chiusa.

A monte, lungo la strada verso la torre, fiancheggiata da una lussureggiante siepe di bosso, si incontra la Bagada, nucleo abitativo medievale cui si accede attraverso un portale bugnato.

L’origine della località denominata Gaiato Pianelli risale agli inizi del secolo scorso, quando un certo Davide, uomo intraprendente detto anche “al Dievel” per l’aspetto burbero e i modi spicci, aprì un’osteria. La località all’inizio venne chiamata Ca’ ad Davéd, poi Ca’ dal Dievel e infine con il generico toponimo Pianelli.

Brusiano, località dalla storia secolare, si trova lungo l’antica strada ducale che da Modena portava a Valdisasso, Fanano e in Toscana. Posta in luogo strategico, vi sorgeva una famosa osteria, luogo di sosta per i viaggiatori. La locanda, al tempo dei conti Andrea e Alessandro Montecuccoli nei primi decenni del Seicento, fu da questi prepotenti signorotti trasformata in fortino dove i loro bravi taglieggiavano i viaggiatori.