Un antico luogo di fede incastonato tra i boschi dell’Appennino modenese, dove l’arte romanica e il silenzio della montagna si incontrano in perfetta armonia.
L’edificio ha origini antiche: nasce come tempietto romanico già nel XII secolo.
La planimetria è semplice e tradizionale: pianta rettangolare, navata unica e abside semicircolare.
Particolarmente rilevante è l’abside, costruita con blocchi di arenaria e decorata esternamente con una cornice a scacchiera e tredici mensole scolpite che ospitano teste umane e motivi vegetali.
Nel corso dei secoli l’oratorio ha subito vari interventi: una parziale distruzione nel XV secolo, un allungamento nel XVI-XVII secolo, la costruzione della canonica seicentesca e la ristrutturazione liturgica post-Concilio di Trento.

La costruzione mantiene testimonianze romaniche sull’abside esterna, costruita con blocchi grossolani di arenaria e sulla quale spiccano figure antropomorfe e simboli probabilmente pagani che dovevano appartenere ad un preesistente tempio di epoca romana: la struttura è infatti percorsa in alto da una cornice a dentelli sorretta da elementi vegetali, animali e piccole teste umane scolpite all’interno di tredici mensoline (in parte sostituite).


L’abside, eretta tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo con blocchi irregolari e accostati in modo tale per cui non combaciano perfettamente, è l’unica componente originale che rimane. Di rilievo anche le tre finestre strombate, una sola delle quali (quella centrale) è sicuramente originale, con le sue coppie di colonnine ai lati; interessanti i capitelli, decorati alla base con un giro di foglie attraversate da un cordoncino, mentre in alto si incrociano nastri scanalati.
Info e testo Parchi Emilia Centrale
Foto di Giuliano Pasquesi e Appennino Modenese






