Uno dei piatti tipici dell’Appennino Modenese più conosciuti in tutta Italia e anche all’estero.
Se conoscete e avete frequentato l’Appennino Modenese non potete non aver mai provato le crescentine, una delle golosità tradizionali più apprezzate in tutta Italia.
Crescentine o tigelle?
Partiamo subito con lo specificare che chiamarle tigelle, come avviene nella maggior parte dei posti al di fuori dell’Appennino, non è propriamente corretto.
Il termine tigella infatti è da riferirsi agli stampi in pietra refrattaria che venivano utilizzati originariamente per preparare le crescenti al camino. Tigella probabilmente viene dal verbo latino tegere che significa coprire.
Le tigelle, realizzate con un impasto di terra di castagno, pietra sminuzzata e altri ingredienti, venivano arroventate al camino e impilate in un apposito strumento in legno in maniera alternata all’impasto per le crescentine, fatto solo di farina, acqua e sale (senza lievito). Il calore delle tigelle faceva sì che l’impasto crescesse e si formassero così le crescenti.
Le crescentine oggi
Se una volta le crescentine erano il pane di tutti i giorni per chi viveva in Appennino, oggi sono diventate un piatto apprezzato in tutta Italia e anche all’estero. Sono nate anche catene di fast food emiliano e negozi che propongono la vendita unicamente delle crescentine, abbinandole con i sapori della tradizione e con altre sperimentazioni.
È possibile provare le crescentine nei ristoranti del nostro territorio che spesso le hanno in menù accompagnate a una selezione di affettati e all’immancabile pesto modenese. La crescentina lardo e Parmigiano Reggiano è infatti la combinazione tipica. Oltre ai ristoranti le troverete anche nei bar o nelle sagre di paese.
Se volete provare a preparare le crescentine a casa vi consigliamo di acquistare uno degli stampi che trovate in vendita nei negozi dei nostri paesi e replicare la preparazione a casa vostra, ripensando alle vacanze in Appennino!